Nostradamus aveva previsto l’attacco a Parigi?

Nato col nome di Michel de Nostredame nel 1503, in Francia, Nostradamus è da sempre stato uno dei personaggi più enigmatici della storia: astrologo, nostradamusscrittore, farmacista e speziale.
Ciò che rende famoso ancora ai nostri giorni è il suo libro “Le Profezie”: una raccolta di quartine in rima, considerate delle vere e proprie previsioni del futuro.
Nostradamus ha sempre affermato di basare le proprie profezie sull’astrologia giudiziaria, ma fu duramente criticato dagli astrologi dell’epoca, considerandolo incompetente in materia.
Molti eventi, avvenuti nel corso dei secoli, sono stati collegati alle profezie di Nostradamus; una delle ultime faceva riferimento all’attentato alle Torri Gemelle di New York.
A seguito dei recentissimi e atroci fatti accaduti a Parigi, emerge un collegamento con una quartina “profetica” la quale recita:
La grande guerra inizierà in Francia
e poi tutta l’Europa sarà colpita,
lunga e terribile essa sarà per tutti.
Poi finalmente verrà la pace
ma in pochi ne potranno godere”.

Nostradamus, intorno al 1550, scrisse il suo primo almanacco, decidendo poi di scriverne uno per ogni anno: all’interno degli almanacchi erano contenute circa 6.338 profezie.
Si tratta di esempi di “chiaroveggenza retroattiva” che, letti a seguito del compimento di un avvenimento, possono essere rimandati al fatto accaduto.

Con timore acceso e vivo di questi giorni, a seguito delle minacce legate ad eventuali attacchi a Roma, si tratta solo di credenze alle quali ognuno può dare il valore che ritiene più opportuno.
Ma, la curiosità e la sensibilità di questi giorni, fanno cadere l’attenzione su una profezia in cui Nostradamus aggiunge:
Ci saranno tanti cavalli dei cosacchi che berranno nelle fontane di Roma
(I cosacchi, al tempo di Nostradamus erano le popolazioni nomadi tartare delle steppe della Russia)
Sarà invasa e finirà in un gigantesco maremoto:
Oh, vasta Roma, la tua rovina si avvicina.
Il tuo male è prossimo.
Sarai prigioniera per più di quattro volte.
Piango per l’Italia.
Sarà distrutta da un terremoto e da bombe:
fuoco del centro della terra
la farà tremare.
Finché due potenze fanno la guerra
per lungo tempo.
Il cielo arderà a 45 gradi.
Il fuoco si avvicina.
La gran fiamma salterà subito.

È chiaro che queste siano solo parole, scritte ben cinque secoli fa, ma ad oggi risuonano inquietanti.
Con uno spirito più leggero prepariamoci alle prossime profezie pianificate fino al 3797, considerando, soprattutto, che non tutte le predizioni si sono avverate.

Valentina G.

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